GURU NAMASKAR -- IL SALUTO AL
MAESTRO

Guru Namaskar ( = saluto al Maestro ) è una pratica
intensissima e interiorizzante ; infatti la sequela armonica
dei suoi movimenti altamente simbolici e cadenzati ,
favorisce la concentrazione (=tratak) e la meditazione (=dhyana)
.
La sequela può essere resa più stimolante dalla lettura
tratta dal Vangelo di Luca ( Lc 2,41) , che narra di Gesù
smarrito dai genitori e da questi trafelati ed angosciati ,
ritrovato dopo tre giorni nel tempio di Gerusalemme mentre
era intento a disquisire con i Dottori della Legge , che lo
interrogavano sulle Sacre Scritture << e tutti quelli che
l’udivano ( Gesù) erano pieni di stupore per la sua
intelligenza e le sue risposte >>.
Maria e Giuseppe danno segno di grande turbamento in questo
episodio , reso evidente dalle loro parole : << io e tuo
padre ti cercavamo angosciati…..>> ; infatti si tratta
dell’angoscia e dell’inquietudine che caratterizza gli
uomini e le donne , che hanno smarrito il contatto con la
loro vita interiore , che affonda le radici nella sorgente
dell’Essere Divino !
Quando viene perso questo contatto l’uomo cade preda di
forze dis-greganti e dis-truttive , che generano angoscia ,
panico , depressione , inquietudine , perché la “materia” (
prakriti) staccata dallo “ Spirito” (purusha) perde il suo
senso di orientamento e finisce preda della oscurità , che
ben presto la conduce a quella “notte dell’anima” così ben
descritta nel trattato mistico di San Giovanni della Croce ,
una esperienza che hanno attraversato tutti i mistici di
ogni tempo e ben riassunta dalla famosa frase di S. Agostino
: < Il mio cuore è inquieto Signore , finchè non riposa in
Te ! >
PRATICA MEDITATIVA
In posizione eretta portiamo le mani giunte ( Namaskar Mudra
) all’altezza del cuore (anahata chakra) , Inspirando
solleviamo lemani giunte in alto inarcandoci all’indietro di
quel tanto che la mani e le braccia r insultino più
arretrate rispetto alla testa , evitando di forzare sulle
reni .
Espirando portiamo le mani a terra piegando il tronco
superiore .
Inspirando portiamo le mani a coprirci il volto come se ci
trovassimo in presenza del Maestro e rendessimo a Lui
omaggio , rimanendo così per qualche istante ( 2 / 3
secondi) in apnea a èpolmoni pieni……poi espirando ci
verticalizziamo nuovamente tornando alla posizione eretta di
partenza e rimanendo con le mani in Namaskar Mudra ed
effettuando Shambawi mudra , cioè rimanendo con le palpebre
abbassate e gli occhi che interiormente sono fissi in alto
nella zona compresa tra le arcate sopraciliari ( Ajina
chakra = terzo occhio metafisico ) .
Rimanendo in posizione eretta con le palpebre abbassate e le
maini in Namaskar Mudra , e lo sguardo interiore fisso in
Ajina chakra , lasciamo scorrere le immagini di tutti i
volti delle persone che hanno contato più affettivamente
nella nostra vita , che ci hanno aiutato a crescere , che ci
hanno accompagnato spiritualmente e ci lasciamo permeare dai
ricordi che ad esse si collegano lasciamo quindi dilatare
questi ricordi el’amore che da essi promana ancora ; infatti
dietro a questi volti amici si è celato Colui che ci ha
sempre seguito ed amato : il Maestro Interiore !
Tutta questa affettività scaturita da questi ricordi la
dirigiamo sul Maestro Interiore , troppe volte da noi
smarrito per correre dietro alle illusioni di Maya (=
illusione Cosmica = passioni) , affannati nelle maglie di un
quotidiano sempre più frettoloso e distratto…..rimettersi in
contatto con il Maestro Interiore significa : ri-orientare
la propria vita , ri-indirizzarla verso il suo bersaglio
ontologico , che consiste nella re-integrazione allo stato
originario divino . Il termine greco “Amartia” ,
impropriamente tradotto come peccato , letteralmente
tradotto significa : MANCARE IL BERSAGLIO !
La missione di ogni vita è il raggiungimento di questo
bersaglio , cioè la “ri-acquisizione” del nostro stato
regale , perso a causa della ignoranza spirituale (= Avidya)
, grazie al ri-congiungimento della materia (= prakriti) con
lo Spirito ( = purusha) , ri-congiungimento reso possibile
dalla Grazia concessa dal Maestro Interiore , che ci dona la
sua Sapienza !
Lasciamo dunque che le mani giunte in Namaskar Mudra , ora
si ovalizzino di quel tanto necessario a formare una piccola
coppa o graal , come per accogliere la Sapienza Divina, il
Cristo “ritrovato” nel sacello segreto del nostro cuore ,
conservandolo segretamente come Maria e lasciandolo crescere
< in santità e grazia davanti a Dio e davanti agli uomini >
!
E tutto questo è possibile nell’umile nascondimento della
quotidianità di ogni giorno , in maniera che ognuno di noi
possa divenire una “piccola ma significativa epifania del
Maestro Interiore “ fra gli uomini !
di Maurizio Dickmann
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